Attraverso il processo orientativo specialistico si mettono in atto una serie di strategie, a valenza educativa, per aiutare il giovane a compiere una scelta vocazionale – professionale, tra le tante che egli ha a disposizione. La scelta professionale rappresenta uno snodo alquanto difficile, ulteriormente complicato dell’indeterminatezza propria dell’età nella quale, appunto, si assiste in genere al consolidamento delle scelte, si verifica un maggior coinvolgimento nella progettazione del futuro professionale. L’orientamento secondario si snoda attraverso le seguenti fasi:
- verifica delle motivazioni, delle attitudini e dei valori;
- verifica e approfondimento delle rappresentazioni sociali sul lavoro;
- acquisizione di informazioni sul mondo;
- definizione del progetto vocazionale e professionale.
Il percorso – tipo dell’orientamento secondario, attuato dal C.O.L. di Viterbo, prevede cinque tappe: le prime tre hanno un carattere prevalentemente informativo e conoscitivo, mentre le ultime due si presentano come momenti elaborativi.
La prima tappa riguarda l’obiettivo di verifica delle motivazioni (cosa voglio fare?), delle attitudini (cosa so fare?) e dei valori personali in merito alla dimensione professionale (in cosa credo?) e, prima ancora, in merito all’azione orientativa cui si partecipa. Attraverso diversi strumenti (questionari, colloqui, individuali e/o di gruppo), occorre verificare il livello di consapevolezza personale sulla professione, nonché le aspettative del singolo.
La seconda tappa riguarda l’obiettivo di verifica e di approfondimento delle rappresentazioni sociali sul lavoro, sui percorsi di transizione, sull’offerta formativa, obiettivo che è possibile raggiungere attraverso gli stessi strumenti sopra elencati.
La terza tappa riguarda l’obiettivo di acquisizione di informazioni sul mondo, quello delle professioni, del mercato del lavoro e dell’economia al fine di fornire i mezzi, le conoscenze, le esperienze per allargare l’orizzonte delle rappresentazioni sociali, nonché quello di ridurre gli eventuali scarti rispetto alla realtà.
La quarta tappa è di tipo elaborativo: essa riguarda l’obiettivo di determinazione di schemi di riferimento. In particolare, attraverso la discussione di gruppo e la produzione di materiale di vario genere, occorre mettere in luce i nuovi apprendimenti e poi verificarli.
Anche la quinta tappa si presenta come un momento elaborativo: riguarda l’obiettivo di definizione del progetto vocazionale e professionale, il quale deve poi portare il singolo alla scelta definitiva. Giunto a questo punto, il singolo deve infatti ipotizzare un cammino possibile, realistico di formazione e/o di inserimento lavorativo, prevedendo le tappe e gli investimenti in risorse materiali e psichiche che tale cammino comporta.